“Agricolture it’s connected to the highest interests of human life. It almost doesn’t exist life’s area in which is not agricolture.”
– Rudolf Steiner
Ho appena concluso la seconda parte del corso di agricoltura biodinamica, un metodo di coltivazione che si basa sulla ricerca e visione antroposofica di Rudolf Steiner.
Un flusso di informazioni, di scoperte, scienza e spirito che si intrecciano in modo assolutamente naturale ed armonico. Perché il cibo che entra dentro di noi è qualcosa di sacro e come tale va trattato.
Pochi veramente lo fanno. Pochi veramente hanno coscienza di quello che sta accadendo alla nostra povera terra e agiscono per il suo bene, per curarla e risanarla, capendo che curare lei e aumentare la sua fertilità significa portare salute a noi tutti
Le star di oggi sono i personaggi dello spettacolo, i calciatori, non gli agricoltori, gente per lo più ignorante che fa solo lavori di fatica. In verità chi lavora la terra come si deve, oggi deve sapere di chimica, fisica, biologia, matematica, ecologia, astronomia…non solo, ma deve anche essere in grado di “sentire” le piante, di capire cos’hanno, di cosa hanno bisogno per potere esprimere al meglio il loro potenziale e queste sono conoscenze che non passano dai libri.
Solo chi ha una grande esperienza e, aggiungo io, una mente calma e un cuore aperto, può riuscirci. E’ un lavoro di un’importanza straordinaria, affascinante, chi si occupa della terra si occupa della vita, l’agricoltore è il medico della terra.
L’agricoltura biodinamica si basa su una visione olistica. La pianta viene vista come qualcosa di vivo, di complesso, in cui entrano a fare parte forze ed elementi differenti. Se la pianta presenta una problematica non viene curato il sintomo, ma si cerca la causa che lo ha generato e che la maggior parte delle volte si trova nella terra dove la pianta si sviluppa e da cui trae il giusto nutrimento.
Non si guarda solo la parte esteriore, la superficie, si va in profondità, alle radici nel vero senso del termine. Prevenire anche qui è meglio che curare, e più si rende fertile la terra più la pianta sarà forte e resistente agli stress.
E’ la stessa visione che a mio avviso il medico dovrebbe avere nei confronti del paziente, che non si basa solo su fattori materiali come i dati riportati sulle analisi del sangue, ma lo osserva, gli chiede come sta, fa in modo di entrare in contatto con lui per sentire cosa gli arriva attraverso sensazioni ed intuizioni che emergono.
Tutte cose che implicano calma e lentezza e che con i ritmi innaturali e frenetici di oggi sembrano assai difficili da attuare.
Mi sento veramente felice e grata per aver potuto approfondire il cibo e il nutrimento da un punto di vista per me nuovo e di cui ho molto da imparare.
All’Università chi studia per diventare nutrizionista, dunque esperto di nutrizione, non deve dare nemmeno un esame relativo all’agronomia per comprendere davvero in che modo e da dove proviene ciò che mangiamo. Assurdo, come tante cose sono assurde nei tempi in cui viviamo…ma è proprio così!