Mangiare intuitivamente è un approccio che insegna come creare un rapporto sano con il cibo, la mente ed il corpo – in cui si diventa gli esperti del proprio corpo. Si imparano a distinguere sensazioni fisiche ed emotive e a contattare la saggezza del corpo. E’ inoltre un processo che aiuta a fare pace con il cibo, in modo da non avere più pensieri e preoccupazioni costanti riguardo ad esso. E’ sapere che la propria salute ed il proprio valore come persona non dipendono dall’aver mangiato un cibo che etichettato come “cattivo” o “ingrassante”.
La premessa di base del mangiare intuitivo è imparare a sentire i propri segnali interni poiché ciascuno di noi è nato con la saggezza che serve per mangiare intuitivamente (pensiamo alla perfezione che c’è nei bambini i quali mangiano di più quando si muovono di più e meno se si muovono di meno regolandosi, senza saperlo, in maniera precisa, quasi alla caloria). Tutto ciò può sembrare semplice ma in realtà è piuttosto complesso.
Spesso infatti questa saggezza interiore viene offuscata da anni di dieta e da miti alimentari che abbondano nella nostra società. Ad esempio l’espressione “mangia quando hai fame e smetti quando ti senti sazio” può sembrare una cosa buona, ma quando vi è alle spalle una storia dieta cronica o si sono seguite per molto tempo rigide regole “salutiste” riguardo al mangiare, può risultare difficoltoso.
Per essere in grado di contattare e far vivere nuovamente il proprio innato mangiatore intuitivo, devono essere prese in considerazione una serie di cose, prima fra tutte la capacità di avere fiducia in se stessi!
Quelli che seguono sono i 10 principi su cui si basa l’intuitive eating:
- RIFIUTARE LA MENTALITÀ DELLA DIETA
Rinunciare a libri e riviste che offrono la falsa speranza di perdere peso rapidamente facilmente e permanentemente. Pensare che esiste una dieta non ancora provata in grado di far dimagrire impedirà di avere la libertà di esplorare il mangiare consapevolmente.
- ONORARE LA FAME
Nutrire il corpo con adeguata energia e carboidrati, altrimenti si può scatenare una spinta primaria a sovra-mangiare.Quando si raggiunge lo stato di fame eccessiva, tutte le buone intenzioni di mangiare coscientemente svaniscono. Imparare ad onorare questi primi segnali biologici prepara il cammino per ricostruire fiducia in se stessi e nel cibo.
- FARE PACE CON IL CIBO
Occorre dare a se stessi il permesso incondizionale di mangiare. Se ci diciamo che non possiamo o dobbiamo mangiare un certo cibo, possono innescarsi sentimenti intensi di deprivazione, desiderio incontrollabile e abbuffate. Quando finalmente cediamo al cibo proibito, sarà con tale intensità da scatenare abboffate tipo “ultima cena” e incontrollabile senso di colpa.
- SFIDARE IL POLIZIOTTO INTERNO
Replicare con un forte “NO” ai pensieri nella testa che dichiarano che siamo “bravi” per aver mangiato 1000 calorie e un fallimento per aver mangiato un pezzo di torta al cioccolato. Il poliziotto interno monitora l’irragionevole regola che la dieta ha creato. Risiede profondamente nella psiche e afferma frasi negative, senza speranza, che inducono senso di colpa. Cacciare via il poliziotto è un passo decisivo per ritornare a mangiare intuitivamente.
- RISPETTARE LA SAZIETÀ
Ascoltare i segnali che il corpo invia quando non ha più fame. Osservare i segnali che ci mostrano di essere adeguatamente sazi. Fermarsi a metà del pasto o snack e chiedersi che sapore ha il cibo che si sta mangiando e qual è il livello attuale di sazietà?
- SCOPRIRE IL FATTORE SODDISFAZIONE
Mangiare ciò che vogliamo in un ambiente invitante e promuovente il benessere, induce un piacere che è una forza potente nel sentirsi sazi e soddisfatti. Quando ci si concede questa esperienza, si ha bisogno di meno cibo per sentire che se ne è avuto abbastanza.
- ONORARE LE EMOZIONI SENZA UTILIZZARE IL CIBO
Trovare modi per confortare, nutrire, distrarre e risolvere questioni pressanti senza usare il cibo. Ognuno di noi sperimenta noia, solitudine, rabbia, ansia. Ognuna di queste emozioni ha un suo stimolo e una sua pacificazione. Il cibo non risolverà nessuno di questi sentimenti. Può temporaneamente confortare, distrarre o anestetizzare, ma non risolve il problema. Alla fine occorrerà comunque affrontare la causa dell’emozione, e il disagio dell’aver mangiato troppo.
- RISPETTARE IL CORPO
Accettare la propria impronta genetica. Non cedere ad aspettative irrealistiche. Soprattutto rispettare il corpo così da sentirsi bene su chi siamo. E’ difficile rigettare la mentalità della dieta se siamo irrealistici e eccessivamente critici circa la nostra forma corporea.
- FARE ESERCIZIO FISICO
Sentire la differenza. Muovere il corpo cambia la percezione corporea. Aiuta a spostare l’attenzione su come ci si sente piuttosto che sulle calorie bruciate. Questo motiverà diversamente la voglia di fare esercizio.
- ONORARE LA SALUTE
Fare scelte nutrizionali che onorano la salute oltre che il senso del gusto e fanno sentire bene. Ricordarsi che non occorre mangiare la dieta perfetta per essere in salute. Il progresso, non la perfezione è ciò che conta.