Si possono sentire pareri diversi su quasi tutto, ma che lo zucchero sia il nemico alimentare numero 1 della salute è davvero fronte comune di tutti i nutrizionisti.
Lo zucchero è un veleno tossico a tutti gli effetti e ciò è stato ampiamente dimostrato. Quando lo assumiamo nel cervello si hanno le stesse modifiche che avvengono quando si assumono droghe come la cocaina, ed è infatti capace di provocare sintomi di vera e propria dipendenza così come, a lungo andare, di tolleranza e bisogno di averne sempre di più.
L’industria alimentare lo sa bene e ce lo nasconde ovunque, dai prodotti da forno agli yogurt, dalle bibite analcoliche alle salse pronte. Ma zucchero è anche la farina bianca raffinata, che sia 0 o 00, quella di pane, pizza, crackers e ahimè la nostra amata pasta, per intenderci.
Diabete, obesità, malattie cardiovascolari sono alcune delle pandemie prodotte dai suo effetti devastanti. Alti livelli di zucchero nel sangue inoltre abbassano la nostra capacità immunitaria di combattere contro virus e batteri. Ecco perchè quando si sta male è imperativo non mangiare dolci se si vuole favorire il processo di guarigione.
Vittime innocenti i bambini, nei quali provoca tra le altre cose ipereccitabilità (pensiamo che nel loro sangue ne circolano 2 grammi e che una bibita ne può contenere anche 35!!) e disturbi nell’apprendimento.
Non c’è alcuna differenza tra lo zucchero bianco derivante dalla barbabietola e quello più scuro del bar, che deriva dalla canna e ha subito raffinazione proprio come quello bianco neve. Entrambi contengono saccarosio, punto.
Il saccarosio è un disaccaride formato da due monosaccaridi: glucosio e fruttosio. Quello che ormai si sa è che il fruttosio è addirittura più dannoso del glucosio. Non alza la glicemia, ma è in grado di glicare le proteine 7 volte più del glucosio formando i cosiddetti AGEs, o Advanced Glycation End-products, i quali innescano infiammazione, aumentano il rischio cardiovascolare, contribuiscono all’invecchiamento e alla demenza. Il fruttosio inoltre induce stress ossidativo, ipertensione arteriosa e sindrome metabolica oltre ad insulino-resistenza e steatosi epatica.
Ma allora con che cosa lo possiamo sostituire? Malto di riso o di orzo rappresentano buone alternative per fare un dolcetto ogni tanto, ma anche il succo di mela o la frutta essiccata come le uvette ad esempio. Quello che consiglio sempre è di ridurre molto gradualmente l’assunzione di zucchero, abituando piano piano il palato e il corpo a “disintossicarsi”.
Una volta che si è usciti dal vortice e si riassumeranno alimenti che ne contengono alte dosi, farà impressione rendersi conto di quanto sia forte e immediato l’effetto negativo conseguente, e di quanto lo zucchero sia in grado di offuscare i meravigliosi sapori naturali dei cibi.